Mese: Dicembre 2022

Nuovo Codice Consumi: com’è il rapporto degli italiani con la spesa?

Siamo di fronte a una realtà frammentata in cui i consumatori sono sempre più mutevoli e multidimensionali: Pandemia, guerra Russia-Ucraina, aumento dei prezzi e inflazione incidono infatti fortemente sul modo di agire. Il Nuovo Codice Consumi identifica sei tematiche chiave nel rapporto degli italiani con spesa e consumi: emozionalità di prodotti e marchi, innovazione dell’esperienza di consumo, omnicanalità ed esperienza d’acquisto, cura per l’ambiente e la persona, territorialità, convenienza e parsimonia. Il Nuovo Codice Consumi di GS1 Italy è la ricerca realizzata da Ipsos e McKinsey, con l’obiettivo di comprendere i comportamenti d’acquisto degli italiani del 2022, e immaginare quelli del 2030.

L’Italia delle persone e l’Italia dei territori

Il Nuovo Codice Consumi delinea una nuova mappa dell’Italia che integra due visioni complementari, l’Italia delle persone e l’Italia dei territori. La prima è composta da nove ‘comunità di sentire’, trasversali per età e collocazione geografica. Si tratta di community aperte e dinamiche in cui gli individui entrano grazie a pulsioni, affinità, attitudini e passioni comuni, ma in cui coesistono atteggiamenti e tensioni apparentemente in conflitto. La seconda, l’Italia dei territori, ha una nuova ripartizione, in cui i quattro territori sono identificati in virtù della composizione del tessuto sociale e produttivo che li caratterizza, come grandi città, aree a prevalenza agricola, industriale e turistica.

Motivazioni di acquisto: la nuova espressione della territorialità

Emerge anche una nuova concezione della territorialità, quella di una società frammentata, con pulsioni contrastanti tra una costante ricerca delle origini e un desiderio imitativo e innovativo.
Al posto degli ‘italiani’, intesi come gruppo unitario e omogeneo, la ricerca mette in luce la presenza di community a geometria variabile, e in movimento perpetuo, che si formano sull’onda di un sentire comune, ma senza omogeneità implicite. Le motivazioni di acquisto sono la nuova espressione della territorialità. Gli stessi prodotti sono acquistati in funzione di driver specifici per territorio, e che offrono una chiave di lettura in grado di rivoluzionare i meccanismi dell’offerta.

Come rispondere alle nuove sfide del mercato?

Il Nuovo Codice Consumi delinea le strategie da adottare per rispondere alle nuove sfide del mercato da qui al 2030. La prima è instaurare una nuova era di collaborazione per trarre beneficio dalla minore fedeltà dei consumatori e dalla variabilità delle community e dei territori. La seconda è caratterizzare i propri prodotti in modo selettivo, affinché conquistino selezionate community con attitudini e desideri specifici. La terza è adottare un approccio multicanale che consenta di offrire servizi di pre e post vendita sempre più personalizzati e integrati. E l’ultima richiede di essere ‘agili’, per adattarsi a mutevolezza e transitorietà dei tratti distintivi dei consumatori nel breve e nel lungo periodo.

Come proteggere porte e finestre nella seconda casa

Sono tantissime le famiglie italiane che dispongono di una cosiddetta “seconda casa”, che quasi sempre è una abitazione in area rurale che viene abitata esclusivamente nel periodo estivo.

Queste abitazioni sono perfettamente arredate e arricchite di ogni comfort come per l’abitazione principale, con la sola differenza che queste case rimangono vuote per la maggior parte dell’anno e per questo motivo possono diventare oggetto di interessa da parte di malfattori vari per tutto ciò che viene custodito al loro interno.

Il problema delle seconde case in aree rurali

Come accennato, tali abitazioni sussistono prevalentemente in aree rurali o di campagna, o eventualmente direttamente nei pressi della spiaggia, con un grande svantaggio per circa 9 mesi l’anno: l’isolamento.

Nessuno o quasi infatti, si reca in tali aree disabitate durante l’Inverno o l’Autunno, e questo rendere il terreno certamente più “facile” ai malintenzionati.

Meno persone in giro significa infatti minori possibilità di essere scoperti, e dunque la possibilità di poter lavorare indisturbati o quasi.

D’altronde, quando una abitazione (e così anche quelle intorno) rimane disabitata per parecchi mesi all’anno, diventa inevitabilmente più vulnerabile e per questo rappresenta un obiettivo ritenuto “facile”.

Il sistema anti intrusione più adeguato

Ci sono a tal proposito alcune riflessioni da fare circa i sistemi anti intrusione da scegliere. Questi infatti, non vanno bene a prescindere, ma molto dipende dalle caratteristiche dell’abitazione nonché del contesto in cui essa si trova.

Ad esempio, in un ambito rurale come quello di una abitazione di campagna, un allarme di tipo acustico (ad es. una sirena che si attiva quando viene rilevato un movimento all’interno dell’appartamento) potrebbe non rappresentare poi un grande problema per i ladri.

In caso di abitazione alquanto isolata infatti, nessuno potrebbe sentire l’allarme suonare e per questo motivo i ladri potrebbero continuare a lavorare indisturbati.

Un impianto di videosorveglianza appare invece più sensato in un contesto di questo tipo, dato che il proprietario ha la possibilità di accorgersi del tentativo di effrazione da remoto, facendo in tempo a contattare le autorità.

Ad ogni modo, in quel momento i potenziali ladri potrebbero già aver scassinato porte o finestre, il che rappresenta comunque un danno economico da considerare.

A tal proposito allora, un sistema di inferriate per la porta principale e grate di sicurezza per le finestre rappresenta la soluzione più adeguata al contesto.

Inferriate e grate sono infatti un ostacolo fisico davvero difficile da superare, e che soprattutto impedisce ai malintezionati di fare qualsiasi tipo di danno all’interno dell’abitazione, impedendo di fatto l’accesso.

Tra l’altro, tali soluzioni sono difficili da attaccare e rappresentano di per se un ottimo deterrente, che solitamente induce i malintenzionati a spostare le proprie “attenzioni” su altre abitazioni che sono molto più “facili” da attaccare.

I vantaggi secondari di inferriate e grate di sicurezza

Inferriate e grate di sicurezza offrono anche alcuni interessanti vantaggi ai quali nell’immediato non si pensa.

In Estate ad esempio, quando si soggiorna all’interno dell’abitazione, è possibile dormire lasciando le serrande completamente aperte per consentire alla frescura notturna di entrare, senza alcun tipo di paura che eventuali intrusi possano accedere da porte o finestre approfittando del sonno.

Tra l’altro oggi queste soluzioni vantano anche un design ricercato e che ben si adatta ad ogni tipo di appartamento o edificio, offrendo così degli spunti interessanti anche dal punto di vista estetico.

È sufficiente scegliere tra i tanti modelli, finiture e colori a disposizione per individuare quello che maggiormente si adatti alle caratteristiche della propria abitazione, arricchendola così anche dal punto di vista estetico oltre ad offrire un livello di protezione e sicurezza decisamente più alto.

Fuga di dati su WhatsApp: quanti sono i numeri rubati in Italia?

Recentemente l’app di messaggistica WhatsApp è stata coinvolta nell’ennesimo episodio di data breach, ovvero la violazione di dati e la loro diffusione in un ambiente non affidabile. Pare che gli hacker abbiano infatti cercato di vendere sul dark web centinaia di milioni di contatti trafugati agli utenti. Secondo un’analisi di Check Point Research (CPR), la divisione Threat Intelligence di Check Point Software, la violazione ha esposto 360 milioni di numeri di telefono in 108 Paesi di tutto il mondo. Nel nostro Paese sono stati rubati 35 milioni di numeri di telefono, quasi il 10% del totale.

Milioni di registrazioni disponibili per l’acquisto sul dark web

Check Point Research ha analizzato i file di WhatsApp nel dark web e ha trovato milioni di registrazioni disponibili per l’acquisto. Ogni Paese ha un numero diverso di record esposti, che vanno dai 604 della Bosnia-Erzegovina ai 35 milioni attribuiti appunto all’Italia. 
Negli ultimi quattro giorni i file, che includono i codici di chiamata internazionali e che in un primo momento erano stati messi in vendita, sono ora distribuiti liberamente tra gli hacker.

Una enorme violazione su larga scala

“Nonostante le informazioni in vendita siano solo numeri di telefono attivi e non il contenuto dei messaggi stessi, si tratta di una violazione su larga scala enorme – ha dichiarato Check Point Research -. Una conseguenza immediata è la possibilità che questi numeri vengano utilizzati come parte di attacchi di phishing attraverso l’app stessa. Invitiamo tutti gli utenti di WhatsApp a prestare la massima attenzione ai messaggi che ricevono, anche quando devono cliccare su link e messaggi condivisi sull’app”.

Utilizzati per sferrare attacchi come il vishing o lo smshing

Una volta che gli hacker hanno accesso ai numeri di telefono, che vengono poi rivenduti, è probabile che vengano utilizzati per sferrare attacchi come il vishing o lo smshing.
Il vishing è una forma di social engineering in cui la vittima viene indotta a fornire informazioni al telefono durante una chiamata, mentre lo smshing viene condotto tramite sms.
È anche possibile che gli hacker accedano ad altri servizi online utilizzando il numero di telefono, con conseguenze ancor più dannose.
In un report è stato però affermato che esistono prove che il database emerso in realtà sia il riutilizzo di una vecchia fuga di notizie da Facebook avvenuta nel 2019. “CPR non può confermare o provare che questi numeri provengano dagli utenti di WhastApp”, ha risposto Check Point Research in un post sul suo blog.