Mese: Settembre 2022

Piccole e medie imprese, gli incidenti di cybersecurity sono tra gli eventi più gravi

Calo deciso delle vendite, certo, ma anche attacchi informatici: ecco quali sono le maggiori difficoltà in cui possono incorrere le piccole e medie imprese. Lo rivela un recente sondaggio globale di Kaspersky, condotto su 1.307 decision-maker di aziende con un numero di dipendenti compreso tra 1 e 999. Insomma, a fare paura alle aziende sono proprio queste due evenienze, quasi allo stesso livello. Addirittura, il 13% degli intervistati di piccole e medie aziende ritiene che gli attacchi online siano la sfida più impegnativa. I risultati della ricerca indicano anche che la probabilità di incorrere in un incidente di cybersecurity aumenta in base al numero di dipendenti dell’azienda.

Preoccupazioni non infondate

Le preoccupazioni per la sicurezza informatica non sono infondate, soprattutto se si considera che la probabilità di dover affrontare un problema legato alla cybersecurity aumenta con la crescita dell’azienda. Sebbene solo l’8% delle organizzazioni con un numero di dipendenti compreso tra 1 e 8 abbia dichiarato di aver affrontato un incidente di sicurezza informatica, questa percentuale sale al 30% tra le aziende con più di 501 dipendenti. “Oggi gli incidenti di cybersecurity possono interessare le aziende di tutte le dimensioni e incidere in modo significativo su attività, redditività e reputazione. Tuttavia, come mostra il nostro report Incident Response analytics, nella maggior parte dei casi gli avversari sfruttano evidenti lacune nella sicurezza informatica di un’organizzazione per accedere alla sua infrastruttura e rubare denaro o dati. Questo suggerisce che le misure di protezione di base, accessibili anche alle piccole aziende, come efficaci policy di password, aggiornamenti regolari e la consapevolezza dei dipendenti in materia di sicurezza, se non vengono trascurate, possono contribuire in modo significativo alla cybersecurity dell’azienda”, ha commentato Konstantin Sapronov, Head of Global Emergency Response Team di Kaspersky.

Come proteggersi?

Le raccomandazioni per non incorrere in questi incidenti sono sempre le stesse, ma vanno attuate. Si tratta di implementare la policy di password forti, richiedendo che la password di un account utente standard abbia almeno otto caratteri, un numero, lettere maiuscole e minuscole e un simbolo speciale. Ovviamente le password vanno modificate se esiste il sospetto che siano state compromesse: per essere più sicuri, si può adottare un sistema di sicurezza con un gestore password integrato. Ancora, è importante aggiornare regolarmente software e dispositivi e proteggersi dal ransomware  con soluzioni di sicurezza capaci di identificare e bloccare malware sconosciuti.

The State of Software Development lancia un appello agli sviluppatori italiani

BitBoss, startup innovativa incubata in I3P, l’Incubatore delle imprese innovative del Politecnico di Torino, per il terzo anno consecutivo lancia un appello agli sviluppatori italiani perché prendano parte alla ricerca annuale The State of Software Development in Italy.
“L’obiettivo è quello di scattare una fotografia in costante evoluzione della figura dello sviluppatore – spiega Davide Leoncino, Co-Founder e Head of Marketing BitBoss -. Una professione ormai fondamentale per la vita delle imprese e che tutti gli imprenditori dovrebbero imparare a conoscere e a valorizzare se vogliono competere per attirare i talenti migliori”.

Talenti rari che le imprese fanno sempre più fatica ad attirare

Nel 2020, il 35,5% degli sviluppatori freelance affermava di aver registrato un incremento del lavoro durante il lockdown, mentre solamente il 17,3% dichiarava di aver subito una flessione negativa. Nel 2021, 9 sviluppatori su 10 affermavano di essere occupati e soddisfatti del proprio lavoro e solo il 10% stava cercando attivamente un lavoro. Secondo una ricerca condotta da Indeed, quello dello sviluppatore di software è uno dei lavori più pagati e richiesti in Italia. Eppure è sempre più difficile trovare risorse esperte in questo campo: gli sviluppatori continuano a essere talenti rari che le imprese fanno sempre più fatica ad attirare.

Grandi Dimissioni e aumento estremo della domanda 

Il fenomeno della Great Resignation sta interessando diversi settori, tra cui anche quello dello sviluppo software. Una ricerca della Harvard Business Review ha infatti rivelato che i tassi di dimissioni hanno interessato più che altro i lavoratori impegnati nei campi che avevano registrato un aumento estremo della domanda a causa della pandemia, portando probabilmente a un eccessivo aumento nei carichi di lavoro. Intanto, la domanda di figure tecniche da parte delle aziende cresce, e non solo per poter competere in maniera efficace sui mercati esistenti, ma soprattutto grazie all’emergere di nuove opportunità di business nel digitale. Esempi sono rappresentati dalle nuove tecnologie legate alla blockchain e al web3.

Cosa si può prevedere per il futuro?

Secondo uno studio condotto da Forbes, le startup che operano nel mondo delle criptovalute hanno ottenuto nel complesso 30 miliardi di dollari di investimento in VC nel 2021, 50 dei quali hanno raccolto oltre 100 milioni di dollari. Alla luce di questi dati cosa si può prevedere per il futuro? “Sicuramente chi conosce il mondo della tecnologia da vicino avrà un’opinione in merito e vorremmo capire se gli sviluppatori in Italia percepiscono tutte queste innovazioni come il futuro del web, oppure se associano questi fenomeni a una serie di bolle pronte a scoppiare – commenta Davide Leoncino, Co-Founder e Head of Marketing di BitBoss -. Sicuramente capire qual è l’opinione di chi lavora tutto il giorno nel mondo dell’innovazione dovrebbe influenzare il modo che avranno le aziende di utilizzare queste nuove tecnologie”.

Connettività: il traffico dati su mobile raggiunge i 100 Exabyte

La soglia è stata superata nel secondo trimestre di quest’anno: il traffico dati da mobile ha raggiunto i 100 Exabyte al mese, ovvero, è pari 1000 miliardi di byte. Più in particolare, secondo l’Ericsson Mobility Report, che offre un aggiornamento dal mondo della connettività, il volume di dati è cresciuto del +8% rispetto al trimestre precedente, del +39% in un solo anno ed è addirittura raddoppiato nel giro di due anni e mezzo.
La lievitazione dei dati si spiega con la oramai consueta combinazione tra l’aumento degli abbonamenti a banda larga e una fruizione sempre più focalizzata sui video, che esige infatti un maggiore consumo di dati.

Tra aprile e giugno 2022 abbonamenti mobile broadband a +100 milioni

Oggi l’86% delle Sim in circolazione sono legate a un abbonamento alla banda larga mobile. Permettono, in altre parole, di accedere a Internet e app. Sempre secondo l’Ericsson Mobility Report, tra aprile e giugno di quest’anno il numero di abbonamenti di tipo mobile broadband è aumentato di 100 milioni di unità, arrivando a un totale di circa 7,2 miliardi, con un incremento del +6% anno su anno.

La Lte è la generazione dominante

Quanto agli standard di connessione, la rete Lte (Long Term Evolution) è la generazione dominante: gli abbonamenti sono 5 miliardi, ossia il 60% di tutti gli abbonamenti mobili, mentre quelli 5G sono ancora molti meno, 690 milioni in tutto il mondo, ma crescono in modo sostenuto, +70 milioni nel secondo trimestre 2022 contro i 77 milioni della Lte. Non è una novità che il tasso di penetrazione degli abbonamenti mobile superi il 100%: oggi è al 106%. Vuol dire, in sostanza, che sulla Terra ci sono più Sim attive (8,3 miliardi) che esseri umani. Nel secondo trimestre, la spinta è arrivata soprattutto dalla Cina, con 10 milioni di abbonamenti in più, dall’India (+7 milioni) e dall’Indonesia (+4 milioni).

“Il 5G agirà da catalizzatore per l’evoluzione”

“Il 4G è ancora oggi l’unico modo con cui miliardi di persone in tutto il mondo accedono a Internet – ha affermato all’Agi Andrea Missori, amministratore delegato di Ericsson in Italia -. Il 5G agirà da catalizzatore per l’evoluzione. Le nuove reti sono implementate non solo per continuare a supportare la crescente domanda di dati e per abilitare nuovi casi d’uso in ambito industriale e consumer, ma anche per aiutare a ridurre il consumo di energia e contribuire alla transizione ecologica”.