Investire in tecnologia e sostenibilità. La ricetta dei manager per rilanciare la crescita

Negli ultimi cinque anni la crescita economica in Europa è scesa da un incremento del 2% all’1,4% per il 2020 e il 2021. Secondo i manager europei per invertire il rallentamento è necessario investire in tecnologia, sostenibilità, talenti e risk management. È quanto risulta da un sondaggio condotto su manager europei di realtà industriali, finanziarie e tecnologiche, e realizzato da Bdo, l’organizzazione di società indipendenti che offre servizi di consulenza professionale. In particolare, il Bdo European Survey: Ensuring a leadership position in 2025 ha raccolto le opinioni di 215 manager belgi, norvegesi, spagnoli, danesi, tedeschi, italiani, e inglesi, con l’obiettivo di evidenziare le strategie adottate dalle imprese per rispondere alle fibrillazioni del mercato.

Pianificare strategie per accrescere le quote di mercato

Dalla ricerca emergono alcune indicazioni di fondo. Sul fronte della crescita dimensionale più del 35% degli intervistati sta pianificando strategie che permettano di accrescere le rispettive quote di mercato. La crescita però è possibile se sostenuta da adeguati investimenti in tecnologie, innovazione e sviluppo, prodotto e talento, ritenuti imprescindibili per rilanciare le imprese. I ridotti tassi di crescita stimati per le economie domestiche, così come gli effetti della Brexit e il perdurare delle tensioni per la guerra commerciale Cina-Usa, spingono poi le imprese europee a cercare strategie di penetrazione nei mercati mondiali ancora più forti. Il 26% delle imprese afferma però di sentirsi poco preparato ad affrontare sfide critiche quali la sicurezza informatica, mentre stare al passo con le nuove tecnologie è una preoccupazione avvertita da un ulteriore 20%.

Come essere più competitivi?

I manager guardano poi con crescente attenzione alle politiche di sostenibilità. Le preoccupazioni ambientali sono sempre più attuali nelle agende dei cda, e la ricerca evidenzia come le aziende stiano intraprendendo azioni per accrescere la sostenibilità ambientale del proprio business. Fra le imprese italiane il 40% dichiara che la principale preoccupazione è mantenere e far crescere la profittabilità della propria impresa, mentre il 30% punta a strategie aggressive per accrescere le quote di mercato. Solo il 7% ammette di pensare a come gestire una probabile perdita di quote di mercato dovuta alla crescente competitività. Ma la ricetta per essere competitivi nei prossimi cinque anni è un mix tra la capacità di attrarre e mantenere i migliori talenti (97%), sviluppare prodotti e servizi migliori e adottare nuove soluzioni e applicazioni digitali (97%). Per il 93% la crescita per vie esterne l’M&A, presenta buone potenzialità di successo.

Le aziende italiane temono gli effetti di politiche nazionalistiche

Se il 40% degli interpellati non prevede ricadute sulla profittabilità della propria azienda per effetto di nuovi interventi normativi, il 47% degli imprenditori italiani teme gli effetti di politiche nazionalistiche all’interno dell’Ue, il 40% la concorrenza portata dai nuovi Paesi, il 30% gli effetti della Brexit, e il 53% una contrazione degli scambi con il Regno Unito, riporta Adnkronos.

In ogni caso, nei prossimi cinque anni il 43% dei manager prevede una crescita negli organici della propria azienda, contro un 53% che non vede significative variazioni.