Mercato bio italiano: crescono superfici coltivate, vendite, export

L’Italia, con oltre 2,3 milioni di ettari e la più alta percentuale di superfici bio sul totale (19% contro una media europea ferma al 12%), è ormai vicina target del 25% di superfici investite a bio, previsto dalla Strategia Farm to Fork per il 2030. Positive poi anche le performance del mercato interno, grazie al traino dei consumi fuori casa (ristorazione commerciale e collettiva) e a una ripresa a valore dei consumi domestici, nonché le vendite all’estero. Sono alcuni dati rilevati dalla ricerca Nomisma presentata in occasione della prima giornata di Rivoluzione Bio 2023, gli Stati generali del biologico, organizzati in collaborazione con FederBio e AssoBio, realizzati con Nomisma, nel quadro del progetto cofinanziato dall’Ue BEING ORGANIC IN EU.

Le dimensioni del mercato interno

Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno superato 5 miliardi di euro, il 4% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali.
A trainare la crescita anche quest’anno i consumi fuori casa, che sfiorano 1,3 miliardi di euro (+18% sul 2022). Fondamentale però è la ripresa dei consumi domestici, che, dopo la leggera flessione del 2022 (-0,8% a valore rispetto al 2021), registrano una variazione del +7%. La crescita è da collegare soprattutto alla spinta inflazionistica dell’ultimo anno, confermata dal calo dei volumi in Grande Distribuzione (-3% le confezioni di prodotti bio vendute rispetto allo stesso periodo del 2022).

Export: +8%

Positiva anche quest’anno poi la performance dell’export di prodotti agroalimentari italiani bio, che raggiunge i 3,6 miliardi di euro nel 2023, segnando una crescita del +8% (anno terminante luglio) rispetto all’anno precedente. Nonostante si registri una crescita più contenuta rispetto allo scorso anno, comunque in linea con l’export agroalimentare nel complesso, il riconoscimento per il bio Made in Italy sui mercati internazionali risulta rafforzato dall’evoluzione di lungo periodo (+189% rispetto al 2013) e dal crescente ruolo del bio sul paniere dei prodotti Made in Italy esportati: il peso nel 2023 ha raggiunto oggi il 6% a fronte del 4% registrato dieci anni fa.

I prodotti si scelgono principalmente in base all’origine

Chi acquista bio sceglie principalmente in base all’origine: il 29% seleziona prodotti bio 100% italiani, un ulteriore 17% quelli di origine locale/km 0 e l’11% cerca l’ulteriore presenza del marchio DOP/IGP. Anche la marca gioca da sempre un ruolo fondamentale nella scelta dei prodotti bio da mettere nel carrello: l’8% preferisce la marca industriale e il 7% la marca del supermercato.
Ma perché il consumatore acquista prodotti bio? Innanzitutto perché li ritiene più sicuri per la salute rispetto a un prodotto convenzionale (27%), ma anche perché sono sostenibili. Il 23% li ritiene più rispettosi dell’ambiente, il 10% del benessere animale e un ulteriore 10% fa riferimento alla sostenibilità sociale e intende sostenere i piccoli produttori.