Sondaggio salute e sanità: gli italiani manifestano percezioni negative

Negli ultimi anni il sistema sanitario nazionale, ha dovuto affrontare una pressione intensa a causa della pandemia, evidenziando ritardi e carenze accumulati nel corso del tempo.
Ma la tutela della salute richiede necessariamente un sistema sanitario efficace, e un personale medico qualificato. E considerando l’invecchiamento della popolazione e le crescenti difficoltà nel reperire risorse pubbliche per sostenere la sanità, in futuro si prevede un onere ancora maggiore per il sistema.

Ma forse, si dovrebbe parlare della crescente difficoltà nel decidere di allocare risorse a questa voce di bilancio. Gli italiani ne sono consapevoli, e lo esprimono chiaramente. Metà popolazione valuta infatti negativamente le prestazioni del SSN.

Critici sul SSN, soddisfatti dei medici di base 

Il sondaggio a cura del team di Public Affairs di Ipsos sulla Giornata Mondiale della Salute 2024, celebrata ogni anno il 7 aprile, evidenzia una percezione piuttosto negativa da parte della popolazione italiana sul nostro sistema sanitario.

Il 50% della popolazione valuta negativamente le prestazioni offerte dal Sistema Sanitario Nazionale, mentre il 44% le valuta positivamente. La percentuale di valutazioni negative sale al 54% tra gli over 60, mentre solo per la Generazione Z il bilancio è positivo.
In questo contesto, per lo più critico, emerge il ruolo fondamentale dei medici di base, punto di riferimento imprescindibile per gli italiani, tanto che il 70% si dichiara soddisfatto. 

Un Sistema a due velocità: il divario tra Nord e Sud

Il divario Nord-Sud è invece evidente nel giudizio sul SSN. Si potrebbe affermare che la valutazione nazionale risulta negativa a causa dell’insoddisfazione preponderante nel Centro-Sud.
Nel Centro-Nord, infatti, i giudizi positivi (52%) superano quelli negativi (46%). Al contrario, al Sud prevale l’insoddisfazione, con il 57% di giudizi negativi rispetto a il 36% positivi.

Il divario si accentua ulteriormente quando i termini della questione vengono posti in maniera comparativa. Se i cittadini del Centro-Nord, in particolare del Nord-Est (51%), sono abbastanza convinti che la qualità delle prestazioni sanitarie nella loro regione sia superiore rispetto ad altre, solo l’11% dei cittadini del Sud afferma lo stesso.

Rinunciare alle cure per la difficoltà di accesso alle prestazioni

Il fenomeno della “rinuncia alle cure” è un aspetto estremamente critico che rischia di diventare drammatico. Nonostante molti italiani siano ancora in grado di trovare soluzioni private, non tutti possono farlo. 

Il problema principale risiede nell’accesso ai servizi di salute pubblica. Il 74% degli italiani ha dovuto affrontare tempi di attesa non sostenibili per ricevere cure, mentre il 56% ha riscontrato che il servizio necessario non era disponibile nella loro area di residenza o a una distanza ragionevole.
Il dato più preoccupante è che il 16% ha rinunciato alle cure proprio per queste circostanze.