Consigli

GenZ: tutto quello che i marketer dovrebbero sapere

Quali sono i trend che i marketer europei devono tenere in considerazione per intercettare i desideri di chi ha tra 14 e 27 anni?
In Europa i GenZ sono 48,5 milioni, di cui 7,6 milioni in Italia. Pur trattandosi di un segmento meno ampio rispetto alle generazioni precedenti (i Boomer sono quasi 70 milioni), i GenZ continuano a essere al centro delle attenzioni delle aziende.

L’Osservatorio Eumetra sfata diversi miti. Ad esempio, nonostante gli stereotipi sulla loro pigrizia, emerge l’ambizione e il desiderio di guadagnare, unita a nuove esigenze, come poter lavorare da casa e gestire l’equilibrio con la vita privata.

Tra risparmi e nuovi media

Un aspetto che i player del settore finanziario devono considerare riguarda il loro rapporto con il denaro. Che provenga dal lavoro o dalla ‘paghetta’, la grande maggioranza dei GenZ qualcosa vuole risparmiare. 
Inoltre, se i social per i GenZ sono anche un modo per esplorare brand o prodotti e fare acquisti, si affermano nuove pratiche di pagamento, come il Buy now, pay later’.

Quanto al rapporto con i media, e in particolare, con la TV, se quella lineare non è molto seguita dai GenZ, anche la TV in streaming deve competere con la visione di video o altro sulle diverse piattaforme online.
I marketer devono quindi chiedersi qual è la frequenza di esposizione a questi media, e che tipologie di contenuti sono preferiti.

Ansia ed eco-ansia

Anche l’ansia in parte è condizionata dai social e dalla proposta di corpi irrealistici, minacce sui cambiamenti climatici e video di guerra. Cosa possono fare i brand per supportare i giovani?
Prima di tutto devono chiedersi come è cambiata la relazione con il corpo rispetto al passato, e se persiste tra i giovani l’inseguimento di modelli irrealistici o c’è una maggiore accettazione di sé e delle diverse caratteristiche individuali.

È inoltre nota la sensibilità e l’attenzione delle nuove generazioni verso i temi della sostenibilità nella declinazione ambientale e sociale. Otto GenZ su 10 ritengono importante prendere misure urgenti per combattere il cambiamento climatico. Ma, oltre all’eco-ansia, qual è il peso di questi temi sulla loro visione del futuro?

La GenZ non è un monolite

Le prime edizioni dell’Osservatorio Eumetra hanno evidenziato un atteggiamento decisamente diverso nei confronti delle marche rispetto alle altre generazioni. Meno legati a notorietà e storicità della marche, i GenZ si attendono un ritorno dalle aziende e prestano attenzione alle testimonianza di consumatori reali.

Insomma, come possono i brand coinvolgere i GenZ, e quali sono gli stili e i linguaggi di comunicazione più adatti a parlare con loro?
Intanto non si deve guardare alla Gen Z come un monolite: i giovani non sono tutti uguali solo perché sono nella stessa fascia di età. I brand devono quindi capire che tipo di adolescenti sono i più giovani (15-19enni), che tipo di adulti stanno diventando coloro che entrano nella vita “attiva” (25-27enni), senza tralasciare chi ha tra 20 e 24 anni.

Lavoro: come rendere meno traumatico il rientro e iniziare l’anno con il piede giusto

Per lavoratori e aziende il mese di gennaio è il momento della ripresa delle attività. Una ripresa che però talvolta può essere davvero difficile.

“Gestire l’ansia e lo stress che molto spesso caratterizzano questi momenti diventa fondamentale per non avere conseguenze importanti sul proprio benessere”, spiega Massimo Mariani di Ab Lavoro, società di ricerca e selezione di personale qualificato.
Ripartire con il piede giusto dopo un periodo più o meno lungo di pausa, soprattutto all’inizio di un nuovo anno, è quindi importante per non rendere troppo traumatico il rientro in ufficio e la ripresa della routine quotidiana.

L’attenzione al benessere è fondamentale

Molto spesso accade purtroppo che il ritorno al lavoro sia accompagnato da una situazione di disagio, se non addirittura un vero e proprio malessere da rientro. Per fortuna, un occhio di riguardo alla salute fisica e mentale delle persone costituisce un elemento sempre più vincente nelle strategie di talent attraction delle aziende.

“L’attenzione al proprio benessere è ormai fondamentale per tutti i lavoratori, che da qualche tempo non sono più disposti a scendere a compromessi – aggiunge Giacomo Grilli, di Ab lavoro -. Le aziende, se non vogliono perdere le risorse migliori, dovranno necessariamente iniziare a tenere in grande considerazione queste nuove necessità e cercare, per quanto possibile, di curare il benessere dei propri dipendenti”.

Pianificare il rientro, organizzare il lavoro, mantenere i buoni propositi professionali

Ecco allora qualche consiglio per combattere lo stress da rientro. Anzitutto, se possibile, cercare di non rientrare il lunedì, ma i giorni successivi. In questo modo, la settimana si accorcia e si ha la sensazione di avere più tempo a disposizione e riprendere le attività con gradualità.
Prima di staccare preparare una lista delle attività in ordine di priorità da svolgere una volta rientrati. Un quadro preciso di ciò che ci aspetta sarà utilissimo per evitare ansie e stress inutili.

Inoltre, evitare di fissare appuntamenti importanti durante i primi giorni di lavoro, e se per molti gennaio è un ottimo momento per riflettere sulla propria carriera, rivedere il cv, aggiornare il proprio profilo Linkedin o valutare altre opportunità lavorative.

Coltivare le buone relazioni e staccare (davvero) la spina

Al rientro, è fondamentale continuare a curare la propria presenza online e allargare il proprio network, così da aumentare le opportunità di sviluppo di carriera.
Coltivare buone relazioni con i colleghi, anche fuori dall’ufficio: cercare occasioni di incontro informali o di svago può aiutare a ridurre lo stress da rientro.

Durante le ferie regalarsi del tempo per attività che la routine quotidiana impedisce di fare ricarica poi le energie. Spostare la mente, anche solo temporaneamente, dagli impegni lavorativi, consente di tornare con maggiore carica e lucidità.
Ultimo consiglio, come riporta Adnkronos: fare in modo che ogni giorno contenga una piccola vacanza (anche metaforica). Una piccola occasione di relax quotidiana contribuisce infatti a rendere il ritorno alla routine meno stressante.

Boom di attacchi ransomware nel 2023: come difendersi?  

Nella prima metà del 2023, in tutto il mondo si è registrato un notevole incremento degli attacchi ransomware, con una crescita addirittura del 27%. Questi fenomeni hanno avuto costi pesanti: si stima che abbiano provocato una perdita media di 365.000 dollari per le aziende coinvolte.
Christian Maggioni, executive managing director & equity partner di Altea 365 e chief information security officer di Altea Federation, ha indicato alcune raccomandazioni  per limitare il rischio sempre più frequente di subire un attacco ransomware.

Abilitare l’autenticazione a più fattori (MFA)

Un passo essenziale nella difesa contro gli attacchi ransomware è l’implementazione dell’autenticazione a più fattori (MFA). Questa misura di sicurezza aggiuntiva rende più difficile per i malintenzionati accedere ai sistemi, richiedendo una seconda forma di verifica oltre alle credenziali di accesso.

Creare copie di backup in formati diversi

È fondamentale avere un solido piano di backup. L’esperto consiglia di creare almeno tre copie di backup dei dati aziendali in due formati di file diversi. Questo approccio garantisce che, in caso di attacco ransomware, i dati possano essere ripristinati senza dover cedere al riscatto.

Effettuare gli aggiornamenti  

Mantenere sistemi operativi e software costantemente aggiornati è un’ottima pratica per mitigare i rischi di sicurezza. Gli aggiornamenti spesso contengono patch per vulnerabilità note e migliorano la sicurezza complessiva dei sistemi.

Verificare le email prima di aprirle

Le email sono spesso veicoli per gli attacchi di phishing. È fondamentale istruire i dipendenti a verificare attentamente le email prima di aprirle o fare clic su link o allegati. L’attività di verifica può prevenire l’apertura di email dannose o fraudolente.

Come gestire un attacco informatico 

In caso di richiesta di riscatto dopo un attacco ransomware, è importante mantenere la calma. La presenza di un sistema di backup affidabile consente un rapido ripristino dei dati senza dover pagare un riscatto.

Quali sono i 5 principali pericoli nel 2024?

Un nuovo report riportato da Infosecurity Magazine evidenzia i principali pericoli che le aziende dovranno affrontare nel 2024 in relazione agli attacchi informatici. Gli attacchi ransomware rappresentano una delle principali minacce. I malintenzionati bloccano i file aziendali con chiavi criptografiche complesse e chiedono un riscatto in criptovaluta per il ripristino.
Gli attacchi di phishing sono comuni, ma ancor più pericoloso è il BEC, dove i criminali assumono il controllo di caselle di posta elettronica per condurre truffe finanziarie. Il Denial of Service (DoS)è un tipo di attacco che impedisce alle aziende di erogare i propri servizi ai clienti ed è temuto, in particolare, da istituzioni e organi di informazione. Spesso trascurato, l’atto di esfiltrare dati comporta rischi significativi. I dati rubati possono essere utilizzati per frodi ulteriori e portare a violazioni della privacy con conseguenti ammende fino al 4% del fatturato.

Le aziende dovrebbero essere vigili e attente a questa minaccia sottostimata. Infine, il quinto pericolo per le aziende è quello di non disporre internamente di professionisti della sicurezza informatica.

Carte elettroniche: i consigli per usarle in vacanza

In dodici mesi più di 3,2 milioni di italiani hanno subito una truffa o un tentativo di truffa connesso alla propria carta di credito/debito. Ma durante il periodo estivo aumenta l’utilizzo delle carte, e con esso il rischio frodi, soprattutto per quanti trascorreranno le vacanze all’estero. Per aiutare i viaggiatori a riconoscere i pericoli ed evitare brutte sorprese, Facile.it ha stilato un vademecum.
Innanzitutto, le carte elettroniche possono non essere accettate in tutto il mondo. Quindi, meglio dotarsi di una seconda carta. Inoltre, in caso di prelievo di denaro contante, ricordarsi che la carta di credito solitamente ha commissioni più elevate rispetto al bancomat.

Meglio pagare con bancomat o carta?

Attenzione ai limiti di spesa giornalieri: spesso le carte di debito e le prepagate hanno massimali più contenuti. Dal punto di vista dei costi, se l’operazione avviene in uno dei Paesi appartenenti all’area Sepa (UE e alcuni Stati extra UE ma aderenti), non ci sono commissioni, se invece ci si trova in uno Stato diverso da questi, potrebbero essere applicati costi aggiuntivi legati al cambio valuta. In caso di pagamento o prelievo in area extra-euro, se viene richiesto, è consigliato scegliere la valuta locale anziché la propria moneta. Così si ottengono migliori condizioni di cambio valuta, evitando addebiti onerosi.

Furto o smarrimento carta, cosa fare?

Nel caso di furto o smarrimento, ma anche spese addebitate e non effettuate, bisogna bloccare immediatamente la carta. È possibile farlo telefonicamente contattando il proprio istituto di credito o, in alcuni casi, direttamente dall’app di Home Banking. Ricordarsi poi che pin e carte non ‘vanno’ mai insieme. Per evitare che una volta sottratta la carta venga usata liberamente, è fondamentale non tenere mai il codice di sicurezza nel portafoglio insieme alla carta. Oggi la maggior parte delle banche offre conti correnti e carte elettroniche monitorabili in tempo reale tramite app. Questo permette di tenere sotto controllo movimenti e spese, e intervenire tempestivamente in caso di necessità. Inoltre, meglio attivare un servizio di alert, che in caso di utilizzo della carta avviserà tramite SMS.

Quale carta per i figli che viaggiano da soli?

Affidare una carta di credito a un ragazzo, magari al suo primo viaggio da solo, potrebbe essere pericoloso. Come fare per limitare i rischi? La soluzione potrebbe essere una carta prepagata. Si tratta di uno strumento di pagamento sempre più diffuso perché garantisce la stessa praticità del bancomat con il vantaggio di avere un plafond limitato, così da tutelare i giovani, e soprattutto i genitori, da eventuali smarrimenti o spese folli. Il consiglio, però, è verificare prima di partire che la carta sia abilitata e accettate nel paese di destinazione.

Furto di dati personali: anche attraverso i distributori smart di cibo per pet

I pet feeder, i distributori di cibo per animali, distribuiscono il cibo seguendo un programma, e consentono di monitorare e comunicare a distanza grazie a strumenti come microfoni, altoparlanti e telecamere. Controllati attraverso un’app, questi dispositivi sono semplici da gestire e aggiornare. Insomma, grazie alla connessione a Internet ora anche i pet feeder stanno diventando sempre più ‘smart’. I ricercatori di Kaspersky hanno analizzato diversi pet feeder smart e hanno scoperto che alcuni presentano vulnerabilità che permettono agli aggressori di spiare segretamente le proprie vittime, rubare dati, come le registrazioni di telecamera e microfono, accedere ad altri dispositivi connessi alla stessa rete e avere il pieno controllo del dispositivo.
In particolare, Kaspersky ha analizzato la sicurezza di un popolare dispositivo smart di cibo per animali disponibile nei negozi online, rivelando alcuni importanti problemi, incluso l’utilizzo di credenziali hard-coded e un processo di aggiornamento del firmware non sicuro.

Da pet feeder a strumento di sorveglianza che compromette la privacy

Queste vulnerabilità, se sfruttate da remoto, permettono l’esecuzione di codici, la modifica delle impostazioni del dispositivo e il furto di informazioni sensibili, come i feed video inviati al server in cloud. Simili criticità trasformano il pet feeder in uno strumento di sorveglianza che può compromettere la privacy e la sicurezza dell’utente. Il distributore smart di cibo preso in esame è anche accessibile attraverso gli assistenti vocali, consentendo il controllo del dispositivo attraverso comandi vocali. Tuttavia, c’è una falla di sicurezza nella configurazione.

Una falla di sicurezza nella configurazione

Nome utente e password del broker MQTT sono codificati nel file eseguibile, risultando identici per tutti i dispositivi dello stesso modello. Questa vulnerabilità rappresenta un rischio importante: un aggressore, ottenendo il controllo del dispositivo, può sfruttarlo per sferrare ulteriori attacchi ai dispositivi connessi alla stessa rete.
Una volta compromesso, il cyber criminale può interferire e modificare i comandi, assumendo, potenzialmente, il pieno controllo del dispositivo. Inoltre, la violazione dei programmi di somministrazione del cibo potrebbe mettere in pericolo la salute dell’animale e incrementare l’impegno, sia finanziario sia emotivo, da parte del proprietario.

“Sfruttare gli anelli più deboli del nostro ecosistema interconnesso”

“Man mano che le nostre vite si intrecciano con i dispositivi smart, gli aggressori colgono l’opportunità di sfruttare gli anelli più deboli del nostro ecosistema interconnesso – dichiara Roland Sako, Security Expert di Kaspersky -. È fondamentale riconoscere i potenziali rischi rappresentati da dispositivi inaspettati ed essere sempre attenti. Restando informati, mettendo in atto abitudini corrette di cybersicurezza, e promuovendo una responsabilità collettiva, possiamo contrastare i progressi degli aggressori e preservare l’integrità del nostro mondo”. 

Pari opportunità di genere: un’opportunità anche di business

Le pari opportunità di genere potrebbero fornire un contributo significativo al PIL europeo, con una stima che arriva a 3,15 trilioni di euro entro il 2050. Questo dato, elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige), evidenzia l’importanza della parità di genere in termini di fattori ESG. Pertanto, l’obiettivo di raggiungere la parità di opportunità si presenta come una delle priorità da affrontare nel breve termine.

Non solo per le posizioni manageriali

Le pari opportunità non riguardano solo le posizioni manageriali, in cui le donne sono ancora sottorappresentate, ma devono iniziare garantendo l’accesso alla formazione e alla qualificazione professionale. Queste urgenze sono state evidenziate anche dalle imprenditrici europee provenienti da 24 nazioni, intervistate nell’ambito della Eurochambers Women Network Survey 2023. L’indagine ha analizzato lo stato attuale dell’imprenditoria femminile in Europa, con particolare attenzione alle aziende guidate da donne, al fine di sviluppare iniziative mirate a sostegno delle imprenditrici in tutto il continente. L’indagine ha raccolto oltre 800 risposte che hanno evidenziato la resilienza delle imprenditrici nel fronteggiare le difficoltà, la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti e di affrontare sfide in modo tempestivo e lungimirante. I dati raccolti riguardanti la transizione digitale e sostenibile delle imprese guidate da donne ne sono una dimostrazione.

Burocrazia e accesso ai finanziamenti i principali ostacoli 

Dalle risposte delle donne intervistate emerge che i principali ostacoli che devono affrontare riguardano la burocrazia e l’accesso ai finanziamenti, in cui ancora troppo spesso non godono delle stesse opportunità dei loro colleghi. Altri ostacoli riguardano la possibilità di carriera e la parità di retribuzione, per i quali sono necessari modelli di ruolo nei settori a predominanza maschile, maggiore attenzione all’istruzione e concrete opportunità di accesso alle posizioni manageriali.

La direttiva UE

Il tema della parità di genere in relazione ai fattori ESG è stato affrontato anche in una tavola rotonda organizzata da Eurochambers Women Network in collaborazione con Unioncamere presso la sede di Si.Camera, Agenzia delle Camere di Commercio d’Italia. Durante l’incontro sono emersi spunti importanti, in particolare riguardo alle implicazioni della direttiva sulla parità di genere nei consigli di amministrazione delle imprese, approvata dal Parlamento europeo alla fine del 2022. Tale direttiva prevede che entro luglio 2026 le grandi società dell’UE quotate in borsa debbano adottare misure adeguate per garantire una maggiore presenza femminile nei consigli di amministrazione. Questa direttiva rappresenta un passo importante verso la parità di genere, considerando che nel 2021 solo poco più del 30% dei membri dei consigli di amministrazione delle grandi aziende quotate era costituito da donne,

La presenza femminile ha un impatto positivo sui risultati finanziari

I numeri dimostrano che una maggiore presenza femminile nei vertici aziendali ha un impatto positivo: quando la quota di donne nei consigli di amministrazione si colloca tra il 30% e il 40%, le imprese hanno maggiori possibilità di ottenere risultati finanziari migliori, rendimenti più elevati e performance ESG superiori. La parità di genere, infatti, è un elemento essenziale nella dimensione sociale di una società e rappresenta un fattore fondamentale per valutare la responsabilità sociale di un’azienda e raggiungere livelli di business sostenibili.

Location per feste di compleanno in Inverno

Se stai cercando una location per festeggiare il compleanno dei tuoi bambini in inverno, hai molte frecce al tuo arco.

Ma quale è la migliore per te? Vediamo di scoprirlo insieme, evidenziando quali potrebbero essere alcune delle migliori location per feste di compleanno invernali, evidenziando i loro punti di forza e le attività che esse propongono.

Feste in strutture indoor

Se vuoi evitare il freddo e goderti la festa al caldo, qui trovi interessanti opzioni indoor tra cui scegliere.

Bowling

Il bowling è un’ottima attività per divertirsi con amici e familiari, soprattutto durante l’inverno.

Molte strutture di questo tipo offrono anche pacchetti per feste di compleanno, che includono partita, scarpe da bowling e cibo. Inoltre, molti di questi locali hanno sale private dove è possibile festeggiare in modo più intimo.

Parchi giochi al coperto

I parchi giochi al coperto sono perfetti per feste di compleanno invernali per bambini. Questi parchi offrono solitamente la possibilità di fare attività come trampolini, scivoli, arrampicate, e molto altro.

Chiaramente, molti di questi parchi offrono pacchetti per feste di compleanno, che includono anche il cibo e la torta.

Sale giochi

Le sale giochi, tanto di moda negli anni ’90 e che adesso sembrano vivere una nuova stagione di successi, sono un’altra idea interessante per feste di compleanno che si svolgono in inverno.

Questi locali offrono una vasta gamma di giochi come ping pong, air hockey, videogiochi e altro ancora. Inoltre, molte sale giochi hanno anche delle sale private dove puoi festeggiare con i tuoi amici e familiari.

Trampoline Park

I trampoline park sono una delle ultime tendenze in fatto di location per feste di compleanno, anche in inverno.

Queste strutture offrono una vasta gamma di trampolini e tappeti elastici, percorsi ad ostacoli, torri di arrampicata, e molto altro ancora in cui ci si diverte davvero tanto.

Inoltre, molti trampoline park offrono pacchetti per feste di compleanno, che includono l’accesso ai trampolini e alle attività, il cibo e la torta. Quindi, molte di queste strutture hanno sale private dove puoi festeggiare con i tuoi amici e familiari, tra un salto e l’altro.

Questa soluzione è perfetta per feste di compleanno per bambini e adolescenti che amano saltare e divertirsi in modo sicuro.

Per questo, se sei alla ricerca di un’attività divertente ed emozionante per la festa di compleanno dei tuoi bambini o ragazzi, il trampoline park potrebbe essere la scelta perfetta per te.

Feste invernali all’aperto

Se il clima lo permette e non ci sono bimbi particolarmente piccoli, ci sono molte cose che in inverno è possibile per una festa di compleanno come si deve. Vediamone qualcuna di seguito.

Pattinaggio su ghiaccio

Il pattinaggio su ghiaccio è un’attività invernale classica che va benissimo anche per le feste di compleanno.

Tante strutture di pattinaggio offrono tra l’altro anche la possibilità di pattinare su piste coperte, che puoi riservare per la tua festa, o direttamente all’aperto.

Spesso è possibile affidare direttamente alla direzione il compito di provvedere agli snack, alle bevande e alla torta così che tu non debba pensare a niente.

Sci/Snowboard

Se vuoi sperimentare l’emozione delle montagne, puoi organizzare una festa di compleanno sulle piste da sci o snowboard, chiaramente in base alla regione in cui vivi.

Alcuni impianti di questo tipo offrono pacchetti completi per feste di compleanno, che includono sia il noleggio delle attrezzature che il cibo. Volendo, è possibile anche fare delle lezioni collettive per imparare a sciare.

Conclusione

Che tu stia cercando un’attività al chiuso o all’aperto, ci sono tante idee interessanti per feste di compleanno invernali.

Adesso che ne sai di più, sei pronto per scegliere la location perfetta per la festa di compleanno di tuo figlio.  Buona festa di compleanno!

Equilibrio tra lavoro in presenza e flessibilità: una missione (im)possibile?

L’evoluzione del mondo del lavoro genera una serie di nuove preoccupazioni tra le aziende, tra cui la più urgente sembra riguardare la definizione del limite entro cui è possibile richiedere il lavoro in presenza. È quanto emerge dalla quinta edizione del l’European employer survey, il report annuale di Littler, che mostra una spaccatura tra il desiderio di aumentare il lavoro in presenza e la garanzia di flessibilità necessaria per attrarre e trattenere i talenti. Per il 30% dei direttori hr e in-house lawyer europei l’azienda per cui lavorano ha effettuato un completo ritorno alla presenza, e per il 27% ha optato per una forma ibrida, con più giorni di lavoro in presenza e meno da remoto. Solo per l’11% prevale un orario con più giorni da remoto e meno in presenza, mentre per il 5% i dipendenti lavorano completamente da remoto.

Le aziende preferiscono il lavoro in presenza?

Sembra quindi che le aziende preferiscano il lavoro in presenza. Così ha dichiarato il 73% dei datori di lavoro, che stanno valutando la possibilità di ridurre il lavoro a distanza. Questo però si scontra con la riluttanza dei dipendenti a rinunciare alla flessibilità acquisita. Cresce comunque l’importanza di valutare i vantaggi generati da modalità di lavoro da remoto, che il 79% vuole aumentare per attrarre e trattenere i talenti. I motivi principali che spingono le aziende a richiedere un maggior numero di ore di lavoro in presenza riguardano il lavoro di squadra, in particolare, il mantenimento della cultura aziendale e del coinvolgimento dei dipendenti (53%).

Resta alta l’attenzione a salute mentale e benessere dei dipendenti

Indipendentemente dal modello di lavoro, resta alta l’attenzione a salute mentale e benessere delle risorse umane. Sebbene 9 intervistati su 10 abbiano adottato iniziative in questa direzione, solo il 28% lo ha fatto in maniera strutturata. Inoltre, quando si tratta di offrire una soluzione al burnout, la flessibilità oraria è stata l’unica misura adottata (54%), mentre meno di un terzo degli intervistati indica il lavoro individuale con i dipendenti per gestire i carichi di lavoro. La gestione del nomadismo digitale, poi, rappresenta un’altra nuova sfida. Un fenomeno in aumento, con il 73% delle aziende che dichiara di avere dipendenti ‘nomadi digitali’. Tra queste, l’89% è preoccupata per i rischi legali, le implicazioni fiscali e altri problemi occupazionali.

AI efficace per attrarre talenti, ma c’è cautela ad assumere

Per supportare le attività di recruiting e assunzione il 47% degli intervistati sta utilizzando o pianificando di utilizzare soluzioni tecnologiche o strumenti di AI. Inoltre, il 61% di coloro che già utilizzano tali strumenti ne ha incrementato l’utilizzo, sottolineando l’efficacia dell’AI e della tecnologia per attrarre nuovi talenti. Ma in un contesto di crescente incertezza economica, l’indagine rileva anche segnali di cautela da parte dei datori di lavoro europei, che tuttavia non sembrano ancora adottare misure drastiche. Circa un quarto (27%) esita nell’assunzione di nuove risorse, mentre il 37% sta valutando o attuando riduzioni di personale.

Condizionatore, quanto mi costi?

Amico indispensabile delle giornate bollenti di questa estate 2022, il condizionatore è un “mai più senza” per moltissimi italiani. Ma a quale prezzo? Caro, purtroppo. A fronte dell’innegabile beneficio, quest’anno il condizionatore ci costerà per la stagione fino a 216 euro, vale a dire l’81% in più rispetto allo scorso anno. Lo rivela l’analisi l’analisi di Facile.it, anticipata a Sportello Italia di Radio Rai. La “stangata” in bolletta riguarda una vasta platea di nostri connazionali, secondo l’indagine commissionata agli istituti mUp Research e Norstat, ad aprile erano già oltre 29 milioni gli italiani che possedevano un climatizzatore. Platea che potrebbe ulteriormente ampliarsi considerando le temperature raggiunte nelle ultime settimane e la conferma da parte del Governo del Bonus Condizionatore.

Come contenere i costi

Il costo in bolletta di questi apparecchi, però, potrebbe diventare ancora più alto se ai rincari del prezzo dell’energia aggiungiamo un uso scorretto dell’apparecchio. Proprio per questo Facile.it ha realizzato un breve vademecum con 6 consigli pratici per ridurre le spese e risparmiare sul conto finale. La prima regola è occhio all’etichetta.  La scelta della classe energetica del condizionatore è fondamentale per cercare di contenere il più possibile i consumi; chi è alle prese con l’acquisto di questo apparecchio, farebbe bene ad optare per un modello di classe A o superiore. Attenzione però alle etichette energetiche; se è vero che a partire dal 2022 è entrata in vigore la nuova classificazione, è altrettanto vero che sul mercato sono ancora disponibili prodotti con la vecchia classificazione. Per fare una scelta consapevole è bene verificare quale etichettatura riporta il condizionatore che stiamo acquistando. In ogni caso, scegliere un dispositivo a basso consumo consente di ridurre notevolmente la bolletta; ad esempio, guardando alla vecchia etichettatura, passare da un condizionatore di classe B ad uno di classe A++ significa ridurre il costo in bolletta di circa il 30-40% annuo.  La seconda regola è scegliere la tecnologa inverter al posto di quella tradizionale. Questa tipologia di climatizzatore, una volta che ha raggiunto la temperatura impostata, anziché spegnersi, rallenta la velocità del motore e funziona al minimo, evitando il consumo di energia necessario per fermarsi e poi ripartire. Scegliere questo tipo di apparecchio permette un risparmio energetico del 30% rispetto ad un climatizzatore tradizionale.

I trucchi per usarlo bene

Oltre alla scelta iniziale, è importante anche gestire in modo corretto l’impianto di condizionamento. La terza regola è perciò No alle temperature polari: meglio impostare la temperatura a circa 6-8 gradi in meno rispetto all’esterno e, se l’apparecchio ne è dotato, possiamo usare la funzione di deumidificazione anziché quella di raffrescamento; questo renderà l’aria più salubre e alleggerirà la bolletta fino al 13%. Quarta regola, attenzione alla pulizia dell’impianto, che se non ben tenuto può arrivare a consumare fino all’8% in più, mentre la quinta regola è usare il buon senso. Significa ad esempio tenere chiuse le finestre quando l’apparecchio è in funzione, così da non disperdere preziosa energia. Infine, l’ultima regola dice di attivare la funzione sleep per la notte: in questo modo la riduzione dei consumi arriva al 10%.

Stampanti: le inkjet fanno risparmiare 1,3 milioni di tonnellate di CO2

Per un futuro a emissioni zero è necessario che il consumo energetico mondiale associato all’uso dei vari dispositivi diminuisca drasticamente: servirebbe infatti una riduzione media del 25% entro il 2030 e del 40% entro il 2050.
Le stampanti con tecnologia a getto d’inchiostro potrebbero ridurre le emissioni di energia di oltre il 50% rispetto ai livelli attuali, risparmiando 1,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2) all’anno. La tecnologia inkjet può infatti consumare fino al 90% in meno rispetto alle soluzioni laser. In pratica, se tutti passassero alle stampanti inkjet le emissioni di energia diminuirebbero del 52,6% rispetto ai livelli attuali. Un po’ come se sulle nostre strade circolassero 280.000 auto in meno all’anno. È quanto emerge da una ricerca commissionata da Epson e svolta dal professor Tim Forman dell’Università di Cambridge. 

Verso la neutralità climatica

“Questa ricerca dimostra che per la stampa è possibile un futuro net-zero, a condizione che vengano adottate soluzioni più efficienti in termini di consumo energetico, a casa come in ufficio, e che si riducano le emissioni di anidride carbonica associate alla produzione di questi dispositivi – dichiara Tim Forman -. Per evitare che il cambiamento climatico abbia conseguenze sempre più drammatiche, è importante continuare a migliorare l’efficienza energetica delle apparecchiature e ridurre i consumi necessari per la loro produzione. L’analisi dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) dimostra che la mancata realizzazione di uno scenario di decarbonizzazione net-zero nel settore degli elettrodomestici potrebbe comportare un aumento del 100% nella frequenza di ondate di calore estremo e un aumento del 40% della siccità”.

Un invito all’azione

Secondo Forman, sono tre i modi per attuare un cambiamento collettivo. Innanzitutto, puntare sull’innovazione tecnologica. Con la crescente diffusione di apparecchiature la riduzione delle emissioni di anidride carbonica dipenderà dal miglioramento degli standard di efficienza e dalla riduzione dell’intensità energetica legata alla produzione.
È inoltre necessaria una maggiore collaborazione a livello internazionale per promuovere l’utilizzo di apparecchiature più efficienti e migliorare il quadro per l’etichettatura dell’efficienza energetica. L’obiettivo è accelerare i tempi di eventuali piani d’azione, e ridurre i costi per i dispositivi più efficienti.

Adottare nuovi comportamenti

Se ognuno di noi farà la propria parte, l’impatto positivo sul pianeta può essere significativo. Scegliendo la tecnologia a freddo, è possibile ridurre consumi energetici ed emissioni di gas serra. “Stiamo senza dubbio affrontando una crisi climatica mondiale e il futuro è nelle nostre mani – commenta Henning Ohlsson, Director of Sustainability di Epson Europe -. Possiamo controllare il modo in cui consumiamo l’energia e rendere il mondo un luogo migliore, dispositivo dopo dispositivo. La tecnologia inkjet è al momento la scelta più eco-sostenibile e anche i cambiamenti più piccoli possono fare una grande differenza nella protezione del permafrost”.