L’Europass non sempre è il curriculum ideale per trovare lavoro

Quando si decide di creare un nuovo curriculum la prima decisione è quella relativa all’organizzazione dei contenuti. È possibile creare un nuovo cv a partire da zero, oppure affidarsi a modelli standard o predefiniti. Il più diffuso è senza dubbio il cosiddetto formato europeo, anche detto Europass. Se il cv è lo strumento più importante per chi cerca un nuovo lavoro, è necessario pianificarlo nel dettaglio, correggerlo con estrema attenzione, e aggiornarlo regolarmente. Una soluzione è data appunto dall’Europass, lo standard per la redazione dei cv proposto da circa 20 anni dalla Commissione Europea, allo scopo di creare una struttura condivisa per i curricula circolanti nell’Unione. Ma non sempre rappresenta la soluzione ideale.

Garantire una presentazione strutturata e intuitiva delle informazioni del candidato

Insomma, l’Europass è davvero efficace? Non è forse meglio creare il proprio cv a partire da un formato più originale?
A queste domande risponde Carola Adami, co-fondatrice della società di selezione del personale Adami & Associati.
“Il cv in formato europeo presenta indubbiamente dei vantaggi: è stato creato appositamente per garantire una presentazione strutturata e intuitiva delle informazioni del candidato a livello internazionale – spiega Adami -. La peculiarità di questo formato è di presentare un layout preimpostato a colonne, con i nomi delle diverse sezioni che occupano circa 1/3 della pagina nella colonna sinistra, per lasciare quindi alle informazioni sul candidato i restanti 2/3 della pagina”.

Vantaggi e svantaggi del cv in formato europeo

“I vantaggi dell’Europass sono chiari: questo formato facilita la compilazione al candidato, ed è immediatamente intuitivo per il selezionatore – aggiunge l’head hunter -. Va peraltro detto che al giorno d’oggi il formato europeo presenta tre impaginazioni possibili”.
Questo formato presenta però anche alcuni svantaggi. Se “lo scopo del candidato deve essere quello di spiccare sopra agli altri, di distinguersi – commenta Adami – in che modo un formato standard, volto a uniformare i vari profili, può aiutare?”
Di fatto, secondo Adami, “l’impaginazione dell’Europass, per quanto presente attualmente in tre versioni differenti, risulta piuttosto noiosa e superata dal punto di vista della grafica”.

Sconsigliato per chi vuole farsi notare e mettere in luce la propria creatività

“Senza di dubbio è sempre bene avere a portata di mano una versione del proprio curriculum in formato europeo, per il semplice fatto che molti annunci continuano ancora oggi a chiedere in modo specifico questa impaginazione. Detto questo – sottolinea ancora Adami – può essere un buon modello per chi ha poche informazioni da inserire: i giovani con una o due esperienze professionali possono infatti trarre vantaggio dallo spazio ‘occupato’ dalla colonna di sinistra per presentare un cv leggermente più lungo. Viceversa, chi ha tante informazioni da riportare rischia di presentare un documento troppo lungo”.
L’Europass è inoltre sconsigliato per chi vuole farsi notare e mettere in luce la propria creatività. Inoltre, rappresenta una scelta poco saggia per chi vuole mettere in evidenza le proprie competenze, relegate nella parte bassa della struttura.