Osservatorio sulle fake news: per Agcom la criminalità è il tema clou

Criminalità, politica e medicina: sono questi gli argomenti più trattati dalle fake news, le notizie false – spesso costruite ad hoc – che viaggiano sulla rete e sui social. E il fenomeno ha raggiunto proporzioni davvero impressionati, anche se (e si spera che possa essere una buona vera notizia) la disinformazione online complessivamente prodotta in Italia nel secondo bimestre 2019 mostra un andamento pressoché costante rispetto al periodo gennaio-febbraio. A rilevarlo è il terzo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online pubblicato recentemente dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, l’Agcom.

Per le elezioni europee meno “falsi” che per le politiche del 2018

Tra i fatti più degni di nota, precisa una nota del Garante diffusa da Askanews, spicca come nel periodo subito precedente le ultime elezioni europee, l’ammontare medio di disinformazione online abbia assunto valori decisamente inferiori rispetto a quelli registrati nel periodo antecedente alle politiche del 2018. A marzo e aprile 2019, i contenuti di disinformazione si concentrano principalmente su fatti di cronaca (38,2%) che, congiuntamente a quelli di politica (11,8%) costituiscono la metà del totale. Da notare, prosegue Agcom, che sui siti di disinformazione l’incidenza degli articoli che trattano direttamente il tema delle elezioni europee ad aprile è stato di poco superiore all’1%.

Diminuiscono le “bufale” sull’immigrazione

Ancora, l’Osservatorio segnala che dall’analisi del testo di tutti gli articoli prodotti dai siti di disinformazione si evidenzia l’emergere di 4 principali tematiche, quali politica e affari di governo; cronaca nera e giudiziaria; medicina e salute; meteo. Tra i temi di rilevanza europea individuati da Eurobarometro, la disinformazione online riguarda soprattutto criminalità e disoccupazione, mentre sul totale diminuisce l’incidenza dell’immigrazione.

Criminalità il tema preferito dalla disinformazione

E’ la criminalità, però, il tema più gettonato per la costruzione delle fake news. La criminalità, che costituisce l’oggetto del 10% dei contenuti “falsi”, conclude la nota di Agcom, si conferma la tematica più trattata non solo dai siti ma anche dalle pagine/account social di disinformazione.

Gli italiani ne hanno paura

Un’ulteriore indagine, “Odio e falsità in rete”, svolta da Swg su un campione di 1.200 persone, indica invece quanto gli italiani abbiano paura di abboccare alle fake news sui social e in rete e di subire episodi di violenza verbale sul web. L’analisi afferma che il 39% degli italiani considera le fake news uno dei principali rischi dell’uso della rete (era il 26% nel 2017; +13%); seguono l’incitazione a odio e violenza (15%; +4% rispetto al 2017) e il decadimento del linguaggio (13%; +4%).